Satsang è una parola sanscrita che significa "riunirsi nella verità", incontrare coloro che condividono la ricerca spirituale e la conoscenza di sé, i sadhu, i maestri, i fratelli. Il Satsang è considerato nella cultura spirituale indiana il metodo elettivo con cui apprendere la conoscenza sacra e realizzare la ricerca spirituale.
A differenza delle proposte più diffuse di meditazione e yoga "per tutti", il programma di Satsang è indirizzato a quei "rari" che intendono conoscere a fondo sé stessi, che vogliono impegnarsi a maturare il loro spirito e che desiderano la liberazione.
Non è un generico percorso di benessere, e non è un percorso religioso, non richiede alcuna conversione, né di credere ad alcuna divinità particolare. Non è esotico, non è straniero, sebbene possa apparire tale, invece è senz'altro esoterico, rivolto a una trasformazione consapevole e alla più radicale liberazione.
Seguiamo la tradizione indiana (Advaita Vedanta e Nath Sampradaya), la filosofia millenaria che unisce metodo, esperienza, un profondo spirito contemplativo a una limpida critica dell'esistente. Siamo sostenuti dalla prova vivente di generazioni di yogi che ci hanno preceduto su questo cammino, che hanno sondato le profondità dell'animo, e trovato la realizzazione del Sè. Siamo umili di fronte a questi esempi, ma sappiamo di essere i loro legittimi discendenti e sentiamo la dignità e la verità di essere qui, ora, a compiere di nuovo questa esperienza e ad accogliere coloro che desiderano intraprenderla. La Tradizione è ancora vivente, in questa quotidiana dedizione e semplicità.
Tutto il mondo antico era pervaso da un ininterrotto spirito di conoscenza e liberazione, al di là delle differenze nominali. Molto nel tempo si è perduto, ma è rimasto ancora molto da scoprire e realizzare.
Il Nath Sampradaya è Hindu, ma nel nostro cuore c'è posto per le parole di Gesù, per la Natura di Parmenide e di Eraclito, per la poesia di Orfeo e la filosofia di Ermete, e possiamo ragionare di psicologia con Gilles Deleuze, o di colori con Vassily Kandinsky. Captiamo la verità ovunque si palesi o si nasconda, senza limitazioni illusorie. Amiamo conoscere, condividere le nostre storie e salire insieme la montagna sacra, con rispetto reciproco e sentendoci uniti. Sappiamo asciugare le lacrime senza doverle soffocare e ridere senza perdere la compassione e la verità.
Siamo vuoti ma siamo nel pieno. Dove ci sono solo parole e discipline, noi abbiamo esperienze, intuizioni, connessioni e ricerca interiore. Non vi promettiamo un mondo migliore, ma possiamo essere più liberi adesso, in questo.
Adesh!