Estate Indiana. Percorso di Meditazione per principianti ed esperti.
Lo scopo della meditazione è sospendere la mente dalla sua attività incessante, sostare nella quiete interiore, abbandonare le tensioni e i conflitti quotidiani. Questo esercizio avvicina la mente alla contemplazione intuitiva del Sé. Se la mente ordinaria lavora soltanto in base all’esperienza del passato, è come se la nostra testa fosse rivolta sempre all’indietro, mentre nella quiete della meditazione, abbandonando le tensioni accumulate, si recupera effettivamente la postura frontale, quella dedicata al presente, e infine ci si affaccia senza paura sul futuro: l’ignoto, l’impensabile, il vuoto. Sostare senza timore, gioiosamente nel vuoto, è una esperienza di grande potenza e di energia.
Ogni pensiero disperde e consuma la nostra energia, ogni percezione e ogni alterazione della coscienza si nutrono della nostra attenzione. Con la quiete si ritrova l’energia incontaminata, la sorgente di ogni possibilità creativa e di guarigione. Questa esperienza di libertà può dare vita a felici intuizioni e profondi sentimenti di liberazione. Soltanto distogliendo la mente dalla pressione esercitata dal passato, dai desideri e dal raziocinio di oggetti già noti, solo in questa liberazione si può sostenere senza angoscia il presente e il futuro, e sospingersi a evolvere in avanti, verso una migliore e libera, e più creativa esperienza di sé. Questo stato si dice abbia la stessa natura del “gioco dei fanciulli”, poiché il meditatore come un fanciullo è completamente assorto nel suo gioco, tutta la sua attenzione è unificata nella sua attività, senza alcuna fluttuazione verso il mondo esterno. Così anche il detto di Eraclito, che Dio sia un bambino che gioca, assume una connotazione non soltanto metaforica. E’ nella pienezza di questa espressione unificata, assorta e appagata, che si può incontrare la Persona divina, o il Sé.